Per Sanremo 2012 ho fatto un esperimento su me stesso. Ho dato una scorsa veloce ai testi senza sapere di chi era la canzone. Ho scoperto solo qual è la canzone di Pierdavide Carone (ricordavo il titolo). Per questo motivo mi lancio in un commento al buio, come se si stesse pesando un chilo di merluzzo a braccia.
Di “Nanì, Nanì, Nanì” posso dire poco perché il mio gioco è scoperto. È un tributo pericoloso (evidenti De André e Conte, ma c’è anche dell’altro, oltre a Dalla che è lì), ma credo che Carone con questa canzone spalanchi le porte del cantautorato e guardi l’orizzonte ben sapendo con chi sta sulla barca. Può decretare il grande successo. Dipende dal motivetto.
La canzone che dice: “E quando arriva la notte e resto sola con me /La testa parte e va in giro in cerca dei suoi perché/Né vincitori né vinti si esce sconfitti a metà /La vita può allontanarci l’amore continuerà” è una canzone potente, matura, festival delle parole tronche, da cantare con energia altrimenti diventa filastrocca. È una canzone affacciata sulle atmosfere miniane.
La canzone che ha i versi “La chiamano realtà/ Questa confusione/ Di dubbie opportunità,/ Questa specie di libertà” guarda al presente con un po’ di confusione. Richiama libri come “Vita precaria e amore eterno” e la immaginiamo molto ritmata. Sulla stessa falsariga anche quella che fa “Ho… dato la vita e il sangue per il mio / paese e mi ritrovo a non tirare a fine mese,” con parole ancora più semplici e dirette (insomma, sarà il Festival del precariato).
In una canzone ho beccato un verso alla Zanzotto: “La strada dei passi passati da qui”.
In questa invece Vasco Rossi impera: “E quello che mi resta è di trovare un senso / Ma tu, sembri ridere di me,/ Sembri ridere di me…/ E tu lo chiami Dio/ Io non dò mai nomi/ A cose più grandi di me”.
Quella che invece fa “La felicità non è impossibile / La stupidità la rende facile, / Come un’ebbrezza effimera che può imbrogliare,/ Fino a non capire che può fare male” è un vero scritto di etica che apre una discussione. La tesi è: la felicità è nelle sicurezze, nella volontà di adattarsi, mentre l’infelicità è nella ricerca continua, nelle sfide. Una rivoluzione personale che si focalizza sul vivere senza grandi obiettivi.
Aspettiamo stasera e l'ascolto.
IN QUESTO BLOG SI SCRIVE DELLA MUSICA SCRITTA. VORREMMO FARLO SENZA SCADERE IN STEREOTIPI E MOSTRANDO CHE QUANDO SI PENSA UN TESTO LEGATO AD UNA MUSICA SI FA LETTERATURA… COMUNQUE! PER QUESTO MOTIVO NON AVREMO STECCATI DI GENERE E CI CONCENTREREMO SULLE PAROLE, CAPACI DI SCUSCITARE EMOZIONI DIVERSE, DEGNE DI ESSERE RACCONTATE.
martedì 14 febbraio 2012
Sanremo 2012 - I testi delle canzoni valutati al buio
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