giovedì 8 marzo 2012

Intervista a Roberto Casalino

Roberto Casalino è l’autore del momento. L’amore e le sue tante espressioni in parole che riescono ad essere sempre nuove per interpreti molto diverse.

Roberto in un 2011 da favola hai scritto, tra le altre, “Diamante lei e luce lui”, “Ti capita mai” e “Distratto”. L’anno della tua esplosione totale come autore di punta della musica leggera italiana?
Il 2011 è stato un anno importante e ricco di soddisfazioni, che ha portato nuove canzoni e nuove ispirazioni. Non parlerei di “esplosione totale”, quanto semplicemente di un tassello in più nel mio percorso artistico e umano.

Nei tuoi testi la descrizione dell’amore non è mai la stessa. Da dove parte questa capacità di parlare dell’amore nelle sue tante dimensioni?
Attingo alle mie esperienze personali, che osservo ogni volta da una prospettiva e angolazione diversa, per coglierne sempre un particolare nuovo. È come se, a rotazione e a seconda del mio stato d'animo, mettessi in ombra alcune scene e in luce altre. Ogni canzone porta a galla una parte di me fino ad allora sconosciuta: spesso un testo o una melodia che scrivo mi tornano indietro con una forza travolgente, quasi a sbattermi in faccia certe verità fino ad allora nascoste o semplicemente ignorate per soffrire meno o gioire meno.

Oggi l’artista viene fuori da un percorso molto diverso dal tuo. Noti differenze nella capacità delle tante artiste con cui collabori per quanto riguarda la gestione del loro ruolo?
Ognuno ha un proprio percorso: il mio nasce nella mia camera, per passare poi alla sala prove con la band e poi ai locali dove ho suonato dall'età di 16 anni, proponendo prima cover e poi solo brani inediti. I tempi sono cambiati e i ragazzi di oggi si adeguano alle opportunità che hanno in questo preciso momento storico, dove il talent show è il mezzo più veloce per giocarsi le proprie carte. Una cosa, però, è rimasta immutata: puoi anche avere la tua grande possibilità, ma va avanti chi dimostra di avere davvero talento. Il colpo di fortuna è necessario e ha la sua importanza, ma una volta che la fortuna passa bisogna essere in grado di rimanere a galla.

La canzone per quella particolare artista nasce da un tuo desiderio o da una programmatica analisi del come far evolvere una carriera?
Difficilmente scrivo su commissione: magari ti viene chiesto un brano per un interprete piuttosto che per un altro, però personalmente lascio fluire le mie emozioni senza imposizioni. Scrivo senza chiedermi se quella canzone alla fine la terrò per me, per il mio progetto cantautorale o se decido di metterla a disposizione di altri.

Per me il tuo testo più nuovo è “Diamante lei e luce lui” per Annalisa Scarrone. La metafora che regge la canzone esplode in un ritornello di piena musicalità, traboccante di una visione dell’amore che sulle parole tronche naviga una meraviglia fino ad arrivare al porto sicuro e quasi sussurrato del Per Sempre, per sempre. Cosa pensi di questa canzone e qual è per te la canzone che più ti rappresenta in questa fase?
“Diamante lei e luce lui” è nata di getto, scritta per la mia migliore amica e per il suo compleanno. Io chiamo lei “il mio diamante” e lei mi definisce “la sua luce”: ho dato voce a un profondo sentimento autentico e dalle diverse sfumature, date dagli anni che ci legano...e sono tanti. Non ho una canzone che mi rappresenta maggiormente in questo periodo. Direi che ogni canzone scritta ha in sé qualcosa che mi accompagna sempre, nel corso degli anni e delle esperienze che faccio. Dopotutto una canzone è un fermo immagine di un preciso istante, che non viene dimenticato e si aggiunge al tuo percorso personale. Oggi sono il risultato di tutte queste canzoni... e non solo...: domani sarò altro da oggi.



Da un “Per sempre”, all’altro. Per Nina Zilli hai messo mano ad una canzone che ho definito mineggiante. Sei d’accordo?
Nel mio background musicale c'è tanto del cantautorato italiano ed è naturale lasciarsi influenzare da quanto fa parte del proprio DNA. La definizione “mineggiante” di “Per sempre” è veritiera, soprattutto perché ricorda le atmosfere interpretate da una delle più belle voci che abbiamo nel nostro Paese. Ma al di là delle definizioni, “Per sempre” ha una sua identità, un suo messaggio preciso, una sua motivazione di esistere. Ha lo scopo semplice (ma mai ovvio e dato per scontato) di arrivare al cuore della gente per dire loro che forse nulla è per sempre, ma che possiamo permetterci il lusso di illuderci e di credere che lo sia.

Anche per questa canzone un passaggio da sottolineare: alla fine del ritornello, scrivi una frase secondo me eccezionale: “Perché l’orgoglio in amore è un limite/Che sazia solo per un istante e poi/Torna la fame”. Saper muovere parole così vere in una canzone che vuole far entrare l’interprete in un canone “classico” è il tocco che la rende speciale. Che ne pensi?
Non mi chiedo mai quale sia la direzione delle mie parole: le uso, le modello a mio piacimento e cerco di trovare sempre il giusto accostamento che renda l'idea dell'immagine che in quel momento sto osservando dentro di me. La frase che hai citato è il fulcro del brano e ricordo ancora che è venuta da sé, senza pensarci. Quando scrivo lascio sempre in modalità “rec” il supporto su cui appunto le mie idee, perché credo fortemente in quello che viene definito “stream of consciousness” (il flusso della coscienza): quando non ci sono argini, le parole ti assalgono.

Ultima domanda: il tuo futuro da autore avrà un allargamento di tematiche?
È come se mi chiedessi: sai cosa accadrà domani nella tua vita? Io racconto quello che sono, senza trucchi e inganni, per cui le canzoni di domani affronteranno le tematiche di ciò che sarò domani. Ma una cosa è certa: l'Amore è il fulcro della mia vita, per cui non credo ci saranno tematiche diverse, semmai diverse sfaccettature di questo bel sentimento che tanto mi fa star bene quanto stare male.

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